Ultimissime Calcio Napoli – Gentili lettrici e lettori di NapoliCalcioMercato, benvenuti alla conferenza stampa di Luciano Spalletti alla vigilia di Napoli Lazio, valida per la 25ª giornata di Serie A allo stadio Maradona di Fuorigrotta.
Informazioni partita:
- Napoli-Lazio 25ª giornata Serie A
- Conferenza Spalletti da Castel Volturno
- Data e ora partita: venerdì 3 marzo, ore 20:45
- Stadio Maradona di Fuorigrotta
Napoli Lazio, Spalletti in conferenza su Sarri e Caressa
Ecco tutte le dichiarazioni di Luciano Spalletti, in diretta dalla sala stampa di Castel Volturno alla vigilia di Napoli-Lazio:
“Paragone con Sarri? Entrambi amiamo stare in tuta! Ho sentito parlare tanto del possesso palla (e scoppia a ridere, in riferimento a Caressa, ndr). Il possesso palla ti dà la possibilità di decidere dove e come andare a giocare la partita! Poi è chiaro che devi saper alternare ritmi e dimensioni, ma son discorsi poi troppo profondi. Giocare verticale, ma poi anche saper alternare. Sarri secondo me è stato un po’ Masaniello, perché si è reso capopopolo di una rivoltà di un modo di vedere il calcio.
Sarri come detto in precedenza quando ero a casa vedevo sempre le partite del suo Napoli: ero sul divano a casa e sceglievo sempre il Napoli e applaudivo il Napoli di Sarri. Per me quella è la bellezza del calcio, non mi importa se questo Napoli è meglio o peggio. Io ho preso quel che mi interessava da quel Napoli di Sarri. E non me ne frega di paragoni, ma seguivo e vedevo tante partite del suo Napoli. E a Castel Volturno ci sono ancora le linee di passaggio che faceva Sarri”.
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Spalletti sullo scudetto
Poi Luciano Spalletti in conferenza ha parlato del gruppo e dello scudetto:
“L’intervista di Osimhen con gli azzurri che parlano bene di me? Bisogna intervistare Demme e chi gioca di meno, chissà se esce lo stesso discorso (ride, ndr)! Diego meriterebbe di giocare ad esempio perché è un calciatore esperto e che sa fare il suo lavoro. Per me diventa sempre facile lavorare con ragazzi che hanno qualità, attitudini alla disponibilità, a saper ascoltare, ad apprendere qualcosa in più per poter andare avanti. La qualità è la loro, non è certo la mia. Ho calciatori forti, persone disponibili al lavoro: li ringrazio quando parlano bene di me ma gli artefici di ciò che succede sono loro soltanto.
Se ho mai sognato di vincere lo scudetto? L’obiettivo quando uno fa un lavoro è arrivare più in là possibile, se è lo scudetto è l’obiettivo allora è quello lì! Poi ci sono altre cose che soddisfano: non sono di quelli che vincere a tutti i costi e magari l’anno dopo fallisce, a me piace collaborare con la società e fare un discorso più corretto, cercando di produrre un lavoro che permetta di fare un passo per volta alla ricerca di obiettivi comuni nella possibilità di quella società”.
Spalletti su Inter Juve e lo scudetto di Sarri
“Gli scudetti si perdono in albergo come nel 2018? Bisogna chiedere a lui se quel risultato influì sulla corsa scudetto, secondo lui molto, secondo me un po’ ha influito. Io però prendo sempre me, parlo di me. Noi giochiamo le nostre partite e voi le vostre, in quella partita feci sostituzioni che forse determinarono quella roba lì: le rifarei, forse con dettagli differenti visto come andarono le cose. Ma io non sono responsabile di ciò che è successo, mi date troppa importanza. Sbagliammo dei gol, probabilmente potevamo avere un altro atteggiamento e quello che abbiamo fatto in dieci domenica ad Empoli lo potevamo fare anche quel giorno contro la Juventus. Non sono io il responsabile, voglio ricordarlo”.
Spalletti sul +18 in classifica Serie A
E sul +18 in classifica in Serie A, Luciano Spalletti ha parlato così:
“Il +18 è uno stimolo o non lo calcoliamo proprio? Non è una cosa da considerare, noi dobbiamo sempre valutare le partite che affrontiamo, anche in dieci come accaduto ad Empoli: è fondamentale quello, il ragionamento di dare sempre rispetto totale all’avversario. Sapere che può succedere di tutto, perché con un dettaglio si inverte tutto. In questo campionato sono successe cose dalle quali prendere affinché non capitino a te, mettendole davanti ai calciatori per avere una risposta giusta in campo”.
Spalletti in conferenza sugli azzurri che giocano meno
E su chi ha giocato meno in questi mesi, ha fatto tanti nomi su cui punta ad occhi chiusi:
“Si, assolutamente si può aprire un ciclo. Questa è un’osservazione interessante, perché ci sono basi buone, un gruppo forte, sano, roba fresca che può esploderti in mano e può durare negli anni. Qui la società è stata brava, Giuntoli bravissimo a sceglierli, individuarli, poi funziona così che tramite i suoi collaboratori tira fuori una serie di nomi poi c’è da vedere se la società te li compra o meno, tenendo conto le possibilità che giustamente un presidente attento ha come riferimenti. Può succedere di aprire un ciclo, ci sono ragazzi fuori che hanno giocato poco ed hanno qualità enorme e che ogni volta che ne scelgo 11 mi piange il cuore, Elmas va fatto giocare, lui non è mai venuto ma se venisse a chiedermi cosa deve fare per giocare io sarei in prigione, non saprei cosa rispondere.
C’è Raspadori, il presidente ce l’ha messo a disposizione, sembrava difficile, è arrivato, è il futuro dell’Italia e non l’ho fatto giocare, c’è Gaetano, stravedo, Zerbin che ha disponibilità, Zedadka non l’avete mai visto ma mi avrebbe fatto piacere passare in Coppa per farvelo vedere, perciò mi diede fastidio, un paio di partite avrebbero influenzato il ritmo di recupero della squadra, ma potevo scegliere soltanto 15 in ritiro e lasciare a casa altri, far sentire titolari chi non giocava”.
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